Esistono diverse soluzioni che permettono di impermeabilizzare tetti e coperture in maniera efficiente garantendo all’edificio la massima protezione dai danni degli agenti atmosferici.
Oggi ci soffermeremo sulla differenza tra poliurea e poliuretanica, due soluzioni utilizzate quando l’intervento di impermeabilizzazione deve essere eseguito su tetti piani.
Entrambe le soluzioni rientrano nella categoria dei polimeri che favoriscono la creazione di una membrana elastica capace di resistere all’acqua.
Impermeabile e resistente all’acqua, la poliuretanica è frutto dell’unione di polioli e isocianati che reagiscono insieme formando una membrana elastica.
Solitamente viene applicata sulle superfici mediante un rullo o un pennello oppure in modalità a spruzzo per ottenere un risultato il più possibile uniforme.
Questa soluzione si distingue per essere:
Questo rivestimento polimerico elastico è il risultato di una miscela di isocianati e ammine che reagiscono per formare una membrana impermeabile in un lasso di tempo breve.
Rispetto alla soluzione precedente la poliurea viene applicata unicamente a spruzzo e si configura come la soluzione più adatta per l’impermeabilizzazione di stabili le cui coperture sono esposte a notevoli sollecitazioni come centri commerciali o industrie.
La poliurea vanta le seguenti proprietà:
La poliurea è facile e veloce da applicare, si asciuga in tempi brevi e aderisce a superfici di diversa tipologia come quelle in cemento, in legno, in metallo ed in polistirolo.
Sulla base di quello che abbiamo appena descritto la poliurea e la poliuretanica risultano abbastanza simili sotto alcuni aspetti, tuttavia, è possibile individuare alcune differenze che è bene conoscere per scegliere la soluzione migliore per le proprie necessità.
La poliuretanica è una resina polimerica perfetta per coloro che sono in cerca di una soluzione capace di garantire al contempo isolamento acustico e termico. Viene impiegata per ottenere membrane impermeabilizzanti ma è meno resistente rispetto alla poliurea; rispetto a quest’ultima può essere sfruttata anche in presenza di superfici non perfettamente piane.
Diversamente la poliurea è una resina termoindurente che, reagendo con un agente indurente, restituisce membrane flessibili e resistenti. La caratteristica di elasticità la rende una soluzione valida per differenti superfici.
Pur essendo due polimeri queste soluzioni hanno una struttura molecolare e delle proprietà diverse:
Mentre la poliurea è flessibile ed elastica e quindi resistente a deformazioni e rotture, la poliuretanica è meno flessibile e quindi meno resistente a certe sollecitazioni.
La poliurea ha una velocità di essiccazione maggiore al contrario della poliuretanica che richiede qualche giorno per asciugarsi.
Per risultare più aderente la poliuretanica richiede l’utilizzo di un primer o di una preparazione specifica sulla superficie interessata; la poliurea ha una capacità di adesione nettamente maggiore.
La poliuretanica risulta meno resistente a sostanze chimiche di tipo oleoso, acido e solventi.
Sulla base della caratteristiche, delle proprietà e delle differenze descritte possiamo dire che la poliurea si presenta come la soluzione migliore per l’impermeabilizzazione di tetti piani.
Questo non vuol dire che la poliuretanica sia da scartare al contrario si rivela un’ottima alternativa quando la superficie da impermeabilizzare richiede maggiore resistenza al fuoco e presenta un fondo irregolare.