Prima di parlare di costo, e fornire al cliente delle stime in merito, è opportuno eseguire un sopralluogo in modo tale da procedere ad un’accurata analisi progettuale e garantire un’ottimale messa in opera del tetto.
È comprensibile che un tetto in pessime condizioni e con problemi strutturali richieda interventi complessi e quindi un costo complessivo maggiore.
In queste situazioni è consigliabile valutare con attenzione se è opportuno distruggere completamente la copertura esistente o semplicemente ripararla.
Nel caso di rimozione della vecchia copertura e realizzazione di una nuova i costi saranno certamente maggiori.
Tra i materiali più utilizzati negli interventi di rifacimento di un tetto troviamo: le tegole in cemento e laterizio, l’ardesia, le coperture in lamiera e tutti quei materiali che vengono identificati come innovativi.
Sulla base del rapporto qualità-prezzo e del fattore durata le tegole, siano esse in cemento o in laterizio, sono la soluzione più sfruttata; le tegole in ardesia invece sono quelle più costose ma con una resa estetica più pregiata.
Com’è facilmente intuibile le coperture in lamiera sono l’alternativa più economica e leggera, peculiarità che le rende adatte ad edifici caratterizzati da pendenze elevate e scarsa robustezza.
Infine, la dimensione: maggiore è l’area da coprire, maggiore sarà la complessità dell’intervento e quindi il costo finale.
Nella ristrutturazione del tetto sono due gli elementi che concorrono alla resa perfetta della copertura: l’impermeabilità e l’isolamento termico–acustico.
Il passaggio di aria reca all’abitato gravi problemi di tipo termico e di condensa, il passaggio di calore d’inverno dall’interno all’esterno e d’estate viceversa, provocano spesso un danno, favorendo la formazione di muffa.
Isolando correttamente le unità abitative dagli agenti atmosferici esterni si evitano dispersioni di calore e di conseguenza si otterrà un maggiore vantaggio economico, oltre alla diminuzione del rumore proveniente dall’esterno.
Il costo della manodopera subisce variazioni non solo in base al livello di esperienza e competenza dell’impresa edile ma anche in base alla Regione.
In un preventivo di rifacimento del tetto questo elemento rappresenta una percentuale che va dal 30% al 50%.
Il consiglio, in generale, è quello di affidarsi sempre a realtà con comprovata esperienza e una buona reputazione per ridurre, nei limiti del possibile, il rischio di problematiche future.
In ogni Comune ci sono regole differenti e permessi che hanno un certo peso nel preventivo per il rifacimento del tetto.
Ad esempio, in molti centri storici e in zone con vincolo paesaggistico interventi di rifacimento devono sottostare a regole molto rigide
In questo caso a crescere sono i costi burocratici oltre che quelli legati all’uso di materiali pregiati e soluzioni costruttive più complesse.
Anche la messa in opera contribuisce alla stima del costo complessivo dell’intervento. In particolare le variabili che si prendono in considerazione sono:
È bene ricordare infine che dal 1° gennaio 2012, con il Decreto Legge 201/2011, le spese per ristrutturazioni edilizie, tra cui quelle sostenute per il rifacimento del tetto, sono state inserite tra gli oneri detraibili Irpef in modo definitivo: quindi, avendone i requisiti, è sempre possibile accedervi, cambiano soltanto la percentuale della misura e il tetto della somma massima ammissibile alla detrazione.